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IL GIARDINO DI CROMBETTE

il giardino di F. Crombette

La casa di Froidmont possedeva un grandissimo giardino. Crombette voleva che fosse bello, armonioso, utile e... simbolico. Ne era fiero e lo faceva mantenere con regolarità e continuità. Ai visitatori che volevano accompagnarlo dava volentieri il significato dei tracciati, degli alberi, arbusti e oggetti diversi che lo abbellivano. Purtroppo, nessuno di noi si prese la pena di annotare le sue spiegazioni. Così molti dettagli saranno per sempre perduti. Ci sono rimasti in mente solo gli elementi principali. Con l'aiuto della figlia Liane, abbiamo potuto ricostruire gli elementi essenziali che qui riportiamo. Così come la sua casa, questo giardino era impregnato di spirito religioso, e per questo Crombette lo chiamava il suo “giardino mistico”.

1 - Il piccolo cortile, vicino alla cucina e al cucinino, era bordato da un lato con un reticolo, sostenente dei rosai, fissato al muro divisorio della casa vicina. Questo reticolato in legno era coronato da gigli di Francia dorati. Al centro di questo cortile, una vasca a forma di conchiglia con dei fiori.

2 - Nell'angolo del cortiletto il reticolo era sormontato da una piccola statua di Nostra Signora della Pergola, particolarmente venerata a Lilla.

3 - Sopra la piccola scala, che scendeva verso il giardino, una campanella. A questo proposito Crombette amava raccontare un aneddoto: la notte in cui si spense il vescovo di Lilla, il Cardinal Liénart, la campanella si mise a tintinnare al vento e si staccò: “L'indomani appresi del decesso di colui che aveva soppresso la preghiera contro la massoneria”.

4 - All'entrata del giardino si trovavano due piccole colonne rappresentanti Adamo ed Eva; erano vicine a due aiuole, i due emisferi del globo, di cui il primo era guarnito da fiorellini blu rappresentanti l'oceano; l'altro, con i suoi fiori rossi, raffigurava il continente unico prima del diluvio. Le due aiuole avevano la forma di rosa come la Pangea primitiva che Crombette aveva ricostruito.

5 - L'albero della conoscenza del Bene e del Male nel Paradiso terrestre: un piccolo melo. Seguiva poi una barriera, formata da colonne, che impediva ad Adamo ed Eva di tornare nel Paradiso Terrestre. Essa lasciava uno stretto passaggio che portava al luogo d'espiazione seguente:

6 - L'orto, il nutrimento doveva essere ormai acquisito col sudore dovuto al lavoro della terra. Questo spazio era marcato dalla grande croce della Redenzione, croce disegnata dai sentieri. Uno dei bracci della croce portava al “giardino chiuso”.

7 - Giardino chiuso, orto, completamente recintato. Esso rappresentava la Santa Vergine Maria, custodita intatta per Dio come dice il Cantico dei Cantici (IV, 11-12).

8 - Delle grandi aiuole ornate da alberi. Ne ignoriamo il significato.

9 - Un masso sormontato da una colomba: lo Spirito Santo.

10 - Una colonna con una grande statua del Sacro Cuore di Gesù, attorniata da una vasta aiuola di fiori.

11 - Quattro colonne più piccole, sostenevano una robusta tavola sulla quale era posta una sfera argentata. Ne abbiamo ritrovato il significato, inscritto dalla mano di Crombette: “Dio Padre, Stabilità”. In effetti, la sfera è il solido più perfetto e la forma che equilibra meglio le forze della natura. Il globo rappresenta così la Creazione.

12 - Dall'altro lato ritroviamo una grotta che accoglie una sorgente, custodita da S. Giuseppe e dalla Vergine Santissima. La sorgente portava l'acqua al piccolo stagno.

13 - L'inferno era rappresentato da una aiuola difforme; vi si trovava una colonna rotta.

14 - Un po' più lontano, un'altra aiuola con dei dolmen e menhir in miniatura, ricordava i suoi studi sulla preistoria. I dolmen erano dei banchi. Vi si accedeva tramite un piccolo ponte in legno.

15 - Al centro di questa parte del giardino, un masso di forma ovoidale rappresentava la vita. Conteneva tre grandi arbusti di colori diversi che rappresentavano la S. Trinità.

16 - Un sentiero portava in fondo al giardino verso un piccolo stagno, formante le lettere alfa e omega abbracciate: esso rappresentava il Cristo, ma anche il Vaticano: vi vivevano ottanta pesci rossi: era il numero dei Cardinali di allora.

17 - Per terminare, una strizzatina d'occhio ai suoi lavori egittologici. Al centro dello stagno, un isolotto al quale portava un piccolo ponte. Era “L'isola degli Iris”!

Il lettore ci perdonerà gli errori eventuali e le molte dimenticanze; dovevano esserci molti altri simboli.

Abbiamo pensato che valeva la pena, prima di cominciare l'opera, di completare questa panoramica dell'uomo e dei suoi pensieri profondi, mostrando, con questi esempi, come le sue convinzioni religiose si traducevano nella sua vita di tutti i giorni.

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Questa descrizione è tratta dal volume: “Se il mondo sapesse…

Ceshe 1999 -